Manca poco alla fine del campionato; un campionato durissimo, inclemente e senza esclusioni di colpi per nessuna squadra. Ogni partita è diventata un arena in cui i punti in gioco erano fondamentali, con tante squadre che hanno visto la classifica dal basso e la sola  corrazzata  Nonantola ad ammazzare il campionato sin dal girone di andata . La Centese ha avuto tante troppe difficoltà, eppure è rimasta sempre lì, a denti stretti a combattere per tenere alta la maglia.

La città ha dimostrato di tenere alla propria squadra, riempiendo a più riprese il Bulgarelli, soprattutto quando ce n’era più bisogno.

Un sforzo collettivo anche quando sembrava mancare il fiato, pronti a gridare “forza Cento”, perché il sogno non si è ancora infranto e mai si infrangerà.

Serve ancora tanto cuore per finire il campionato e non retrocedere, servono ancora le grida e le passione; serve il coraggio e serve l’audacia che in molte occasione la squadra ha dimostrato. Tutto è ancora possibile.

Serve ogni uomo fuori e dentro il campo, uniti verso la salvezza. È la volata finale per dimostrare che Cento c’è e vuole esserci, che la Centese calcio non molla mai. Il tempo per chiedersi cosa è andato storto non è ora, perché solo un pensiero deve esistere: l’obiettivo salvezza.

Domenica a Camposanto  tutti a gridare “forza Cento”!