Impossibile non essere emozionati nel vedere la settima vittoria consecutiva e finalmente la Centese dove merita, al primo posto di una classifica che tanto ci ha fatto sudare; eppure non è arrivato ancora il momento di montarsi la testa. Già perché nonostante siano già state affrontate 7 squadre nel girone di ritorno, le più agguerrite sono li, che ci aspettano al varco. Se consideriamo poi che già di base Cento è sempre un nome, che con la sua storia e società fa gola da battere, ora che è avvenuto il sorpasso, è come se fosse partita la caccia alla volpe. Ma di sicuro questo non deve impensierire, anzi deve essere quel motivo in più per stringere i denti ancora più forte e se possibile combattere con ancora più ardore. Soprattutto non deve venire meno la concentrazione, quella che ha rischiato di farci pareggiare sabato e che fortunatamente Bonvincini (ormai temutissimo dal 90 minuto in poi) ha reso un successo invece che un amarezza. Certo la difesa era sotto organico dalle assenze, ma non basta per giustificarci davanti agli avversari, che come visto sfruttano ogni occasione per agguantarci; meglio dunque essere sfacciati come Ganzaroli e Finessi che senza remore hanno trasformato occasioni in goal. Abbiamo una squadra dove ogni giocatore è realmente pericoloso, dunque serve solo la determinazione che ci ha portati fino a qui nonostante le difficoltà. Ora arriva il difficile, dobbiamo ancora affrontare il Pontelagoscuro, il Galeazza, il Consandolo e il Berra partendo dal Basca domenica prossima in trasferta. Proprio il Basca sembra impensierire il Ds Malaguti: “la consideravo tra le squadre che potevano contendersi il campionato, ha avuto qualche cosa che è andato storto, tra cui il cambio di allenatore. Anche se al momento la vedo fuori dalla lotta playoff, cercheranno di vincere a tutti i costi contro di noi, almeno per salvare la stagione”. Sarà come sempre una partita durissima, ma scenderemo in campo consapevoli che sarà difficile anche per gli avversari; perché ora quel primo posto non lo vogliamo lasciare a nessun costo, tutti gli uomini in campo e non, devono gridare al mondo che Cento è tornata.

Georges Savignac



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