Dopo lo sbandamento di domenica scorsa con il Pontelagoscuro e il conseguente cambio in panchina, si attendeva con trepidazione la sfida col Tresigallo; un nuovo allenatore è sempre un’incognita, anche quando si parla di Andrea Briegel Govoni, che seppur idolatrato dalla città come giocatore, non aveva ancora potuto dimostrare il suo valore in panchina con una rosa come quella biancoazzurra. La comprensibile ansia che si stava generando nel pre partita è stata spazzata via dall’urlo dei tifosi al primo goal della partita, messo a segno da Benini, che assieme a Cumani hanno regalato a Cento una bellissima vittoria per 2 a 0. L’era Briegel è iniziata nel migliore dei modi, non solo guadagnando tre fondamentali punti, ma riguadagnando il secondo posto in classifica, a pari merito col Galeazza, riportandoci di fatto in corsa per la vetta del campionato. Proprio col Galeazza si giocherà la prossima partita in trasferta, sabato 10 Dicembre, la penultima prima della sosta natalizia; uno scontro diretto che può permetterci di accorciare ancora le distanze con la prima in classifica e fortificare la squadra (e il mister) sotto l’aspetto psicologico. Briegel d'altro canto si è subito fatto apprezzare per l’umiltà e l’amore per questi colori, infatti è stato accolto con tanto affetto dai nostri ragazzi, che non solo si sono messi immediatamente al lavoro, ma in campo hanno dato il massimo contro un Tresigallo che nonostante la sconfitta, ha dato tutto se stesso, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. Dopo questa vittoria, l’umore della società e dei tifosi è alle stelle, ma con la testa sempre rivolta a un campionato dimostratosi per quello che è, ovvero insidioso in ogni singola giornata. Umiltà e grinta sono le qualità che rappresentano lo spirito della Centese, qualità che ora abbiamo la certezza di avere anche nel mister Briegel; ora tutti insieme (i tifosi si stanno organizzando in massa) andiamo a vincere a Galeazza, perché quando Cento gioca con il cuore e mette in campo le proprie potenzialità, non ha avversari che possa temere.
Georges Savignac